Conosci Sam McGregor e Tom Bott, Co-Fondatori di Signature Brew
MEET THE MAKERS | 27.08.2020
A Dickies riconosciamo l’arte del lavoro, così abbiamo creato la serie Conosci i Produttori per permettere di conoscere le persone il cui spirito di creatività prende l’idea comune di lavoro per esplorarne la passione e seguirla.
Per il nostro ultimo film sui Produttori Indipendenti abbiamo visitato Sam e Tom, le due menti dietro a Signature Brew, un suggestivo birrificio con un luogo dedicato alla musica dal vivo, a Blackhorse Lane, Londra Est. Ci siamo incontrati con loro per un giro nel loro spazio e ci hanno accompagnato attraverso il processo di produzione della birra, dall’inizio alla fine, e abbiamo chiacchierato sul sapore delle novità in arrivo.
Non sapevo molto sulla birra a quel tempo se non che ne ero molto appassionato, ma è stato sufficiente per mettere insieme una ricetta e un’idea e tutto è cresciuto da lì.
Il mio nome è Sam McGregor, sono uno dei fondatori di Signature Brew , siamo un birrificio che si è dedicato alla produzione di birre con musicisti. Io ero in una touring band ma ho deciso di trovare un lavoro serio.. così ho iniziato a lavorare nel marketing musicale, vendendo cose direttamente dalle band ai loro fan. Da lì mi sono venute le prime idee di creare birre con gruppi musicali.
Ciao, sono Tom, co-fondatore di Signature Brew e di più della metà delle collaborazioni di birre che fanno funzionare il birrificio. Sono nato in un birrificio familiare nelle Midlands. Avevamo un micro-birrificio di media dimensione che si focalizzava sul produrre buona birra e creare incredibili esperienze per far gustare la birra. Questi sono due valori che abbiamo cercato di portare avanti con Signature Brew.
Non avevamo un birrificio. Volevamo solo produrre qualche birra con le band e venderle ai concerti, in modo che i ricavi andassero direttamente a loro ed è ciò che abbiamo fatto.
SM: La birra mette tutti allo stesso livello, ci occupiamo di birra ed è una piattaforma per parlare con le persone. Abbiamo fatto una birra con gli "Slaves", e loro hanno disegnato l’etichetta che era la foto di una persona che si stava sentendo male. Non è qualcosa che normalmente si mette sulla cover di una birra, ma è stato molto entusiasmante farlo, vedere le reazioni e come è stata accolta. Abbiamo presentato la birra con loro al Great Escape Festival sul molo. Dunque, loro hanno suonato sul molo e per poco non hanno chiuso il molo. C’era molto vento e stava piovendo ma c’erano tantissime persone con le loro birre. Penso che la musica si accompagna con la birra. È completamente logico. Alcune delle birre che abbiamo fatto, non sarebbero state prodotte non fosse stato per le band.
Sono sempre stato un gran fan della birra, mi ero appassionato alle prime birre americane che iniziarono ad arrivare quando avevo vent'anni; Sierra Nevada, Flying Dog, birrerie di questo genere.
TB: Insomma, fin dal primo giorno, le collaborazioni sono state alla base del nostro movimento. Abbiamo realizzato un intero progetto ma continua ad esserci creatività qui. L’industria della birra tutta è collaborativa, noi siamo collaborativi nel senso che lavoriamo con gruppi musicali, musicisti e altri birrifici per continuare a imparare, evolverci e continuare a creare altre fantastiche birre. Il settore della birra artigianale è enormemente collaborativo e amichevole, c’è una continua condivisione di idee per assicurarsi che tutti facciamo birra che sia entusiasmante e di una qualità tale che chi la beve torni per averne di più.
Abbiamo creato birre con gli Idols, i Mogwai, Frank Turner…e alcuni di loro sono diventati nostri amici, ciò è fantastico.
TB: Penso che la parte più emozionante di essere un produttore di birra sia avere un prodotto tangibile, che si può vedere quando viene gustato. È tangibile dall’inizio alla fine. Si possono comprare magnifiche materie prime che sono state coltivate e prodotte con attenzione e poi prendersene cura dall’inizio alla fine nella produzione della birra e molte diverse lavorazioni seguono, al prodotto si dedica molto tempo e attenzione per ottenere qualcosa che abbia un sapore entusiasmante, interessante, differente e rinfrescante. Gli aggettivi potrebbero continuare all’infinito. Quando vedi qualcuno che fa il primo sorso e fa un semplice cenno d’approvazione, è abbastanza, è emozionante. È per quello che abbiamo passato mesi realizzando quella birra. È per quello che abbiamo passato anni sviluppando il birrificio, in modo da avere la tecnologia a disposizione per creare birre incredibili continuamente.
Abbiamo fatto molte collaborazioni diverse con gruppi musicali finchè non abbiamo capito che dovevamo fare le nostre birre senza collaborazioni. Così abbiamo creato la nostra linea che include Backstage IPA, Roadie & Studio Lager e siamo partiti da lì.
TB: Ci abbiamo provato e abbiamo superato i nostri limiti, stando in equilibrio tra due mondi. Abbiamo collaborato con una varietà di artisti diversi e lo abbiamo fatto per gli ultimi dieci anni. Abbiamo lavorato con un numero indefinito di musicisti incredibili da tutto il mondo, che fanno musica di praticamente ogni genere e con questo viene un approccio molto interessante alla birra e addirittura un’ossessione, il che è sorprendente se pensi ai loro molti impegni. Si appassionano per davvero. Gli interessa il prodotto finale. E se si devono sporcare le mani nella produzione di birra o per fare l’etichetta della lattina, lo fanno per davvero. Penso che ci sia un legame con la musica ed è creativo. I due mezzi sono creativi e si alimentano l’un l'altro. Abbiamo avuto grandi risultati lavorando con gruppi musicali incredibili.
È nei nostri cuori ed è alla base di ciò che cerchiamo di realizzare. Attraverso Signature Brew e il legame con la musica, abbiamo un incredibile mezzo per portare grandi tecniche di produzione e birra di qualità a nuovi pubblici.
TB: Qui abbiamo un team di produzione incredibilmente competente e dedito con cui è un piacere lavorare tutti i giorni. Solo accetteremo i migliori ingredienti da tutto il mondo per produrre la nostra birra. Fin dall’inizio, quando usiamo la macchina ad osmosi inversa per purificare l’acqua così da poter replicare l’acqua del Colorado o della Repubblica Ceca, dipendendo dalla birra che stiamo producendo, fino in fondo alle linee d‘imbottigliamento, che sono le migliori. Solo imbottigliamo in lattine poichè inviamo molte delle nostre birre in spazi musicali. Le bottiglie di vetro non vanno bene in ambienti musicali, specialmente se sei un frontman. Continuamo a impegnarci per assicurarci di portare la migliore birra possibile.
Sono di parte ma penso di avere il miglior lavoro nel mondo. Possiamo realizzare un prodotto incredibile, poi alla fine della settimana mettiamo via l‘attrezzatura per la produzione, convertiamo lo spazio per la musica e teniamo degli show live incredibili.
TB: Siamo cresciuti, lavorando duro e impegnandoci a migliorare come birrificio negli ultimi dieci anni, ma il culmine è stato per noi spostarsi in questo posto la scorsa estate. Ora si sono messe le fondamenta per fare veramente ciò che facciamo su scala maggiore. Passare più tempo essendo creativi, sviluppando ricette e lavorando con un numero maggiore di gruppi musicali in maniera più regolare. Abbiamo le basi per andare ancora più lontano e unire i nostri due amori, dunque possiamo portare la birra e la musica insieme qui al birrificio nelle maniere più uniche ed entusiasmanti del mondo, penso. Possiamo avere band incredibili a suonare nello spazio dedicato alla musica che è circondato dai fermentatori al piano inferiore. Non penso che ci sia un’esperienza di musica e birra migliore e più autentica.