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Quattro chiacchiere con lo skater Dickies Ronnie Sandoval

STORIES| 15.11.2022

Ronnie Sandoval è un membro integrante dello skate team di Dickies da un decennio e un fedele fan di Dickies anche da più tempo. Il suo approccio pratico alla vita si riflette nel suo stile di skating, contraddistinto sempre da aerial alti e grind lunghi.

È uno di noi! Non ha paura di arrotolarsi le maniche e sporcarsi le mani, è a suo agio sia a costruire spot fai da te che a percorrerli con lo skate. Senza contare tutto il lavoro che ha fatto su auto e moto vintage nel corso degli anni. 

Non sorprende, quindi, che gli abbiamo riconosciuto la sua Collezione Firmata Dickies. 

Abbiamo finalmente potuto scambiare quattro chiacchiere con lui di persona. Continua a leggere per saperne di più.   

Ciao Ronnie, grazie di averci voluto dedicare del tempo per fare quattro chiacchiere. Rompiamo subito il ghiaccio: quando hai iniziato ad andare in skateboard e perché? 

Ho cominciato ad andare in skate all’età di sei anni, in una piccola località balneare di San Pedro, di fronte a casa mia. Perché ho iniziato ad andare in skate? I miei amici nel quartiere andavano in skate e facevano ollie, kickflip e cose del genere. Ero letteralmente rapito. Il mio patrigno Jeremy, che noi chiamavamo “germ”, veniva spesso a casa e faceva sempre dei trick pazzeschi, come il caveman giù da un muro, il wallride o un ollie. Mi mostrava come fare il caveman dalle pareti, era fantastico! Mio padre ha messo su la mia prima tavola dopo che mio fratello l’ha rubata dal cortile di qualcuno. Ha cambiato il nastro adesivo e lubrificato le ruote, assicurandosi che i truck fossero morbidi. Il mio patrigno ha dovuto modificare alcune cose per me. Ma sì, più o meno è cominciata così.

Sei cresciuto andando in skate sulla Channel Street. Quanto credi siano stati importanti gli spot fai da te per le comunità locali? 

Onestamente, credo siano molto importanti per tante ragioni: ti insegnano a rialzarti da solo, a riparare le cose, a ricostruirle, a costruirne di nuove come assemblare un telaio, misurare la struttura, mettere la terra nei sacchi di sabbia e costruire un muro, impostare il tuo perimetro, appianare la terra... ti insegna a rialzarti da solo, a rispettare gli altri, ti fa conoscere altre persone, sai, ho ancora degli amici con cui sono cresciuto facendo skate in Channel Street, e sai, saranno per sempre miei amici e mi staranno sempre vicino perché siamo cresciuti facendo skate in quel parco. I fai da te sono importanti anche per le comunità locali, perché forgiano il carattere e danno un senso di sicurezza alle persone. Sono molto diversi da qualsiasi altro skate park regolare allestito da costruttori regolari. Quello di Channel Street è stato costruito da ragazzi che fanno lavori duri, come i ragazzi del porto che sono pescatori, e da persone che fanno lavori normalissimi ogni giorno, ma che hanno solo deciso di stare insieme e costruire uno skatepark per la comunità e per se stessi. Quindi, penso siano molto importanti.

A cosa ti dedichi quando non fai skate? 

Quando non faccio skate, giro in motocicletta. Di recente ho cominciato ad andare in surf, una cosa nuova. È davvero difficile, ma sto imparando. E poi mi occupo di mia figlia insieme alla mia compagna.

Congratulazioni per la tua collezione Dickies Pro! Cosa significa per te essere parte del team e aver creato la tua collezione personale? 

Per prima cosa, ti ringrazio delle congratulazioni. Significa molto per me. Sono membro del team da quasi 10 anni ormai. È sempre stato importantissimo per me, perché è una vita che vesto Dickies. Sono molto entusiasta e grato di avere la mia collezione pro. Ancora non riesco a credere di avere le mie iniziali sui capi Dickies dopo esserne stato un fan per tutta la vita. È semplicemente fantastico!

Qual è il tuo pezzo preferito della collezione? 

Mi piacciono le giacche di flanella e da motocicletta perché sono essenziali. Le giacche da moto sono davvero molto belle perché hanno tasche interne e una bella fodera, sai hanno un sacco di bottoni e sono molto elasticizzate ai lati, in modo che, anche se sei un po’ appesantito o più largo, ti stanno sempre a pennello. 

Sei stato uno skater molto attivo in fatto di produzione di filmati nel corso degli anni. Di quali delle tue clip sei più entusiasta?

Credo siano un paio di trick. Credo sia l’alley opp bluntslide sulla sponda allo skatepark di Malmo in Svezia, oppure la combinazione cab/nose bluntslide a Santo Domingo, oppure il roll-in giù dal tetto nella sponda di Glendale. Credo sia tra questi trick, perché mentalmente ti mettono tutti alla prova. Il roll-in è stata la cosa più spaventosa che ho mai fatto in vita mia. Il bluntslide era la seconda volta che lo provavo, e sapevo che, se non ci fossi riuscito quella volta, non l’avrei mai fatto, sai, probabilmente l’avrei avuto nel video ma ci sarebbe voluta una vita per tornare lì, e la troupe era troppo stanca per non provarci e metterlo a segno, e il nose blunt, beh quello, quello, quello è stata la stessa cosa, ricordo che Jake Phelps mi urlava se davvero volessi rifarmi altre quattro ore di macchina per tornare lì nella speranza che l'avrei fatto, fallo e basta, e io pensavo oh mio Dio ha ragione, non voglio dover tornare, quindi ho dato tutto ciò che avevo e alla fine ho ottenuto la vittoria.

Parli spesso di longevità come di un tuo obiettivo. Fai qualcosa in particolare per favorirla? 

Faccio stretching ogni mattina, passeggiate notturne e giri in bici, solo per tenere alto il ritmo e mantenermi in esercizio. Non sono uno che si riposa tanto. Cerco di tenermi attivo in ogni modo possibile.

 

Hai qualche consiglio per la prossima generazione di skater?  

Sì, tuffatevi nel mondo dello skateboard con tanta umiltà. Voglio dire, prendetevi tutti i complimenti, ogni pezzo di attrezzatura gratuita o qualsiasi altra cosa, con gratitudine e rispetto, e rispettate voi stessi, non fatevi costringere a fare cose che non volete fare, siate voi stessi, non siate qualcuno che non siete, ne abbiamo già troppa di gente così. Siate fieri delle vostre origini e di ciò che fate. Se davvero volete perseguire questa strada, non fatevi fermare da nessuno, non permettete a nessuno di dirvi che non potete farlo, perché si sbagliano. Potete fare tutto ciò che volete! E sì, divertitevi. Non prendetela troppo sul serio.

Cosa c’è nel tuo futuro?  

Continuerò ad andare in skate e andrò di più in moto, crescerò mia figlia con la mia compagna. E sì, vivrò alla giornata, qualsiasi cosa accada, immagino.

Se vuoi saperne di più di Ronnie, guarda il suo filmato Behind The Board riportato in basso.  


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